Stage sospesi o permessi da casa, (anche) in tempi di Coronavirus le Regioni si muovono in ordine sparso

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 18 Mar 2020 in Notizie

Coronavirus emergenza smart internshipping stage da remoto tirocinio extracurricolare

Decine di migliaia di stagisti che da un giorno all’altro si sono visti sospendere d’ufficio i tirocini extracurricolari, nel giro dell’ultima settimana, in seguito ai tanti provvedimenti rigidissimi adottati dalle singole regioni. Oggi in Italia si può dire che i tirocini extracurricolari ancora in corso non sono moltissimi.

Anche in questo caso è necessario partire dalle informazioni certe. Per prima cosa capire di cosa si sta parlando: di quei tirocini formativi e di orientamento o di inserimento e reinserimento lavorativo svolti da persone che non stanno facendo un percorso formativo – per esempio non sono iscritte a un'università, un master, un corso di formazione post-diploma o post-laurea.

In materia di tirocini extra curricolari le venti Regioni italiane (che in realtà sono diciannove più le due province autonome di Trento e Bolzano, che unite rappresentano la ventesima – il Trentino Alto Adige) si comportano in maniera diversa una dall’altra, creando una certa confusione. Come si vedrà in questo articolo, ciascuna ha deciso per conto suo, e dunque ci sono Regioni dove i tirocini sono stati improvvisamente sospesi e altre Regioni dove ai soggetti ospitanti è stata data la possibilità di decidere se sospenderli o se farli proseguire da casa, nella modalità che la Repubblica degli Stagisti ha definito “smart internshipping”.

La Lombardia per esempio prevede esplicitamente la possibilità di far proseguire i tirocini da remoto. Silvia Gabbioneta, responsabile Centri impiego Monza e Vimercate, spiegava qualche giorno fa alla RdS che il loro cpi stava seguendo «le indicazioni fornite dalla Regione Lombardia che sono tuttavia precedenti al DPCM dell’8 marzo». In quel testo si spiegava che l’emergenza Covid 19 deve essere trattata come situazione transitoria e che «il soggetto ospitante può autorizzare il tirocinante a svolgere la propria attività in smart working, fornendo le attrezzature necessarie», sottoscrivendo la nuova modalità di lavoro come addendum al piano formativo e alla convenzione di tirocinio.

Qualche giorno fa, il 12 marzo, è arrivata una nota della Regione con le «Indicazioni per lo svolgimento delle esperienze di tirocinio curricolare e extracurricolare in situazione di emergenza epidemiologica da Covid-19», nella quale si conferma che sono soggetto promotore ed ospitante a dover verificare che «sussistano i presupposti per lo svolgimento dell’attività di tirocinio, anche in termini didattici, sempre nell’osservanza delle regole di sicurezza emanate dalle autorità sanitarie».

In questo testo vengono proposte tre possibilità di soluzione: interrompere il tirocinio, sospenderlo solo per il periodo dell’emergenza, svolgerlo in modalità assimilabile allo smart working. In questo caso «Il soggetto ospitante dovrà assicurare la costante disponibilità del tutor aziendale all’assistenza per il tramite di adeguata tecnologia». Se si sceglie questa opzione non è necessaria alcuna comunicazione, basta aggiungere un addendum nel fascicolo del tirocinante, mentre in caso di sospensione va fatta comunicazione al promotore dello stage. Se lo stage viene interrotto non si ha diritto al rimborso spese che come Francesco Maresca, del centro per l’impiego di Gallarate aveva spiegato alla Repubblica degli Stagisti, «riprenderà nel momento in cui le ore saranno recuperate», a coda del tirocinio.

Non solo la Lombardia ma tutte le Regioni hanno necessariamente dovuto fare i conti con il problema, decidendo se imporre sospensione dello stage o se permettere la sua prosecuzione in smart internshipping.

Quest’ultima soluzione è adottata dall’Emilia Romagna, che ha sì deciso l’11 marzo di sospendere i tirocini extracurricolari fino al 3 aprile, ma laddove sia possibile per progetto formativo e disponibilità di tecnologie telematiche ha permesso di «attivare modalità di svolgimento delle attività previste alternative alla presenza in azienda, attraverso il pieno utilizzo delle tecnologie telematiche».

L’Abruzzo il 9 marzo ha diramato una nota sui tirocini extracurricolari precisando che questa emergenza debba essere interpretata come transitoria per cui «in caso di chiusura temporanea dell’attività il tirocinio può essere sospeso» ricorrendo a cause di forza maggiore ma anche che lo stesso possa essere svolto in modalità a distanza. In questo caso la nuova modalità deve «essere definita tra le parti e sottoscritta come addendum al piano formativo individuale».

La Toscana il 10 marzo ha decretato che «Tutte le attività didattiche e formative svolte dagli organismi accreditati che operano sul territorio regionale, finanziate o riconosciute dalla Regione, sono sospese fino al 3 aprile compreso» e specificato che tra queste rientrano anche gli stage e i tirocini extra curricolari. Ma con una nota successiva, datata 16 marzo, la Giunta Regionale oltre a chiarire che «il rimborso spese forfetario non è dovuto al tirocinante durante la sospensione» ha aggiunto che nel caso i contenuti del progetto formativo consentano di adottare modalità flessibili «il tirocinio può essere svolto a distanza». Ovvero in smart internshipping.

Anche il Trentino Alto Adige ha cambia ideato con il passare dei giorni. L’università di Trento ha inizialmente comunicato la sospensione di tutte le attività di tirocinio curriculare ed extracurriculare, ma qualora il rinvio potesse pregiudicare il regolare conseguimento del titolo «le strutture accademiche hanno facoltà di definire delle modalità alternative, nel rispetto delle prescrizioni in vigore». Poi il 10 marzo con l’ordinanza numero 7 del Presidente della Provincia di Trento si è stabilito alla lettera h che «sono sospese attività formative svolte da altri enti pubblici, anche territoriali e locali e da soggetti privati, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza».

Quindi la Lombardia ha fatto da apripista allo smart internshipping, ma anche Emilia Romagna, Abruzzo, Toscana e Trentino Alto Adige oggi considerano possibile l’opzione.

Diverso il caso della Liguria, che ha inizialmente (
3 marzo) precisato che i tirocini extracurricolari non erano sospesi, per poi cambiare idea e in un aggiornamento del 12 marzo scrivere che «i tirocini extra curriculari sono sospesi in ossequio alle norme volte a ridurre la mobilità sul territorio dei cittadini».

Altre due regioni che si comportano fuori dal coro sono Friuli Venezia Giulia e Veneto, che scelgono la sospensione degli stage ma permettono alcune attività a carattere individuale da svolgere a casa.

La Direzione centrale lavoro, formazione, istruzione e famiglia del Friuli Venezia Giulia l’11 marzo, infatti, ha diffuso delle precisazioni sulla sospenzione delle attività di tirocinio e stage. Nel testo si legge che «anche le attività di stage, di tirocinio, di accoglienza individuale e di coaching sono da ritenersi sospesi fino al 3 aprile». Queste indicazioni si applicano a tutti i tirocini extracurricolari. Si precisa anche, però, che se realizzabile è possibile svolgere a distanza eventuali attività a carattere individuale, come «ricerche di documentazione online, studio di casi, consultazioni manuali e altra documentazione tecnica, predisposizione di tabelle e testi» etc, attività che vanno concordate con il tutor aziendale. «In tali casi tutte le attività svolte a distanza verranno trascritte cronologicamente sul registro, che sarà controfirmato dallo stagista e dal tutor assegnato».

Anche il Veneto ha pubblicato un testo di chiarimento in cui precisa che i tirocini extracurricolari con una quota finanziata dalla Regione sono già stati sospesi e che a seguito del Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell’11 marzo «qualsiasi tirocinio extracurriculare in svolgimento presso un ambiente di lavoro non può proseguire, in quanto trattasi di esperienza formativa e non lavorativa. Non sono attivabili neppure nuovi percorsi di tirocinio, per lo stesso motivo». Si lascia però libertà al soggetto ospitante di scegliere tra l’interruzione dello stage, la sospensione – e il recupero delle giornate perse dopo la fine dell’emergenza – la prosecuzione a distanza dell’esperienza, possibile per «tirocini che prevedano attività che non sia necessario svolgere presso la sede del datore di lavoro».

Scendendo più a sud, in Basilicata non ci sono provvedimenti espliciti sul tema tirocinio. L'Agenzia regionale lavoro della Regione, però, con una nota dell'11 marzo precisa che i tirocini extracurricolari
«non sono sospesi di diritto come le attività didattiche e formative in generale», ma che l'azienda «può comunque ricorrere alla sospensione laddove ne ravvisi la necessità al fine di contenere l'emergenza Coronavirus». Ma se compatibile con gli obiettivi del progetto formativo «il soggetto ospitante può autorizzare il tirocinante a svolgere la propria attività in smart working fornendo i necessari dispositivi». L'Unità operativa semplice dipartimentale dell'Azienda sanitaria locale di Potenza ha, invece, precisato con nota che l'accesso dei tirocinanti alle strutture sanitarie è sospeso fino al 3 aprile. 

Hanno invece optato per la sospensione degli stage tout court le Regioni Piemonte, Sardegna, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia.

Il Lazio è stato per così dire  “l'apripista” visto che già il 6 marzo, ancor prima dell’estensione della zona rossa a tutto il territorio nazionale, dava indicazioni sulla sospensione dei tirocini extracurricolari con la circolare 207548. Nel testo si dava la possibilità di sospensione dello stage anche per periodi inferiori a 15 giorni, nonostante la disciplina regionale in materia dicesse diversamente. Poi con nuova circolare 218523 del 12 marzo è stata disposta «la sospensione di tutte le attività di tirocinio attualmente in corso, per causa di forza maggiore, sino alla data del 3 aprile 2020» precisando anche che, non essendo lo stage un rapporto di lavoro, «non è prevista la possibilità di condurre il tirocinio in remoto».

La regione Piemonte è intervenuta dopo la sollecitazione di alcune università che chiedevano come comportarsi specie sul fronte recupero ore. Alla fine il 9 marzo una comunicazione della Direzione Istruzione, Formazione e Lavoro ha chiarito che in merito ai tirocini «è possibile procedere alla sospensione delle attività del tirocinante in analogia alla chiusura aziendale e il relativo periodo se superiore a 15 giorni potrà essere recuperato con proroga, come da disciplina regionale», precisando anche che non può essere applicato lo smart working perchè lo stagista non è un lavoratore.

La Sardegna ha aspettato il 12 marzo per poi far sapere attraverso una dichiarazione dell’assessore regionale al lavoro, Alessandra Zedda, che sono sospesi i tirocini per tutto il mese di marzo, precisando anche che gli stessi potranno ricominciare «non appena cessato il periodo di sospensione».

Anche l’Umbria con circolare n. 2 del 10 marzo ha sospeso i tirocini extracurricolari finanziati e non finanziati in corso. Così come sospende le attività amministrative finalizzate all’attivazione di nuovi tirocini. Nelle Marche la Giunta regionale ha precisato che gli «stage non ancora avviati devono essere rinviati a momenti successivi a quelli della sospensione delle attività didattiche e formative» e che quelli «già avviati devono essere sospesi».

Anche la Campania ha disposto la sospensione degli stage extracurricolari fino al 3 aprile salvo proroghe o nuovi provvedimenti. E la Puglia ha deciso l'11 marzo che «tutti i tirocini extracurriculari svolti nell'ambito del territorio regionale pugliese devono essere sospesi», compresi quelli attivati nell’ambito del programma Garanzia Giovani. Dal 13 marzo, quindi, risutano sospesi nel sistema informativo della Regione tutti gli stage, fino a quando il Governo centrale adotterà misure di contenimento del virus. In più si precisa che «tutti i tirocini sospesi verranno rendicontati in domande di rimborso a sé».

La Calabria ha disposto con una nota regionale dell’11 marzo la sospensione – che deve essere formalizzata con atto scritto - dei tirocini extracurriculari fino al 3 aprile. Non si fermano invece le attività propedeutiche all’attivazione di nuovi stage.

Idem la regione Sicilia che il 10 marzo ha rinviato al 6 aprile l’inizio del periodo di tirocinio presso gli uffici della Regione da parte dei vincitori dell’Avviso 26/2018. Ma non si è espressa in merito agli avvisi che esulano dall’avviso regionale.

Non hanno dato precise indicazioni in merito la Valle d'Aosta e il Molise. Nel primo caso i Centri per l'impiego proprio a causa dell'emergenza Coronavirus aprono solo su appuntamento. Non ci sono provvedimenti specifici sui tirocini extracurricolari. Si riportano solo le disposizioni del governo, con la sospensione di tutte le attività formative svolte da enti pubblici, privati e territoriali e
«Resta la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza ad esclusione dei corsi per medici in formazione specialistica» o delle attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie. Nel secondo, al momento, non ci sono disposizioni in merito.

Il
fatto che ogni Regione abbia deciso per conto suo, in conclusione, non ha molto senso. Se ci sono ragioni incontrovertibili per cui gli stage non possono essere svolti da remoto, allora non dovrebbero essere permessi da nessuna parte. Se invece queste ragioni incontrovertibili non esistono, la Conferenza Stato-Regioni dovrebbe muoversi e dare indicazioni alle singole Regioni perché adottino una linea comune, e permettano la ripresa, ove possibile, dei tirocini sospesi in modalità “smart”, consentendo agli stagisti di continuare ad essere attivi anche da casa, e di non perdere l'introito economico dell'indennità mensile – così importante, tanto più in un momento come questo.

Marianna Lepore

 

Foto in alto a sinistra da Pixabay

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